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Il primo colloquio. Domande alla ricerca di nuovi significati
Dicembre 29, 2018

Le quattro sfide della coppia: ce la facciamo a passare al livello successivo?

Tutte le coppie stabili affrontano, durante la loro storia, quattro sfide impegnative che originano dal normale ciclo di vita della coppia stessa.

La prima sfida ha origine dalla fine dell’innamoramento che più o meno si può datare a un anno dall’inizio della relazione.
In questa fase si smette di vedere il partner come un essere perfetto e straordinario e tutti i difetti vengono a galla. Ciò porta una delusione delle proprie aspettative e un possibile sconforto. Molte coppie che sembravano perfette finiscono per separarsi dopo un anno o un anno e mezzo. La causa risiede proprio in questo passaggio dall’ideale al reale.
Questo è un momento delicato della vita di coppia in cui ci si trova inevitabilmente ad affrontare un cambiamento per mantenere in piedi la relazione.

La seconda sfida coincide con la necessità di decidere se andare a convivere o meno, e ciò accade di norma due o tre anni dall’inizio della relazione.
La coppia decide di cimentarsi in questa sfida quando si inizia a sentire nell’aria l’idea di dover “passare al livello successivo” ed, ancora una volta, sarà necessario alla coppia trovare un nuovo adattamento per ovviare al momento di instabilità.

In questa fase la relazione può prendere diverse pieghe. Nel migliore dei casi, si è d’accordo sull’andare a convivere o sul non farlo e quindi la relazione passa al livello seguente: quello della coppia matura in cui si ha una reale accettazione dell’altro. Altri, al contrario, non giungono a un accordo sul da farsi. Si possono allora scatenare litigi o allontanamenti che talvolta conducono all’annullamento della convivenza, di nozze programmate e a successive separazioni.
Superata la prima e la seconda sfida, ecco che la coppia si ritrova ad un terzo livello che coincide con la scelta o meno di avere figli ed il loro arrivo. Anche in questa fase la coppia può trovarsi in accordo nel non avere figli e nell’averne o invece in disaccordo rispetto al tema e al desiderio di divenire genitori. In questo caso sarà quasi inevitabile una rottura. Se si decide di avere dei figli ed i figli arrivano, si passa al livello successivo.

Questo è un livello più difficile, in cui tendono ad emergere tutte le debolezze della relazione e in cui si ha bisogno di più armi e risorse. È anche probabile che tornino a galla conflitti passati, anche risalenti all’infanzia, mai risolti. Ciò che all’apparenza è stabile potrebbe iniziare a vacillare.
In questa fase il rapporto di coppia passa in secondo piano, perché si è prima di tutto genitori. I figli diventano la priorità e talvolta si creano divergenze sui metodi educativi. In altri casi succede che uno dei due genitori si senta sommerso dalle troppe responsabilità. Spesso l’incapacità di risolvere questi piccoli conflitti porta a una rottura definitiva del rapporto. Se la coppia riesce a superare questi momenti di crisi, sarà più unita che mai.

Se la coppia è riuscita a superare la sfida dell’innamoramento, della convivenza e della genitorialità ora è pronta ad affrontare l’ultimo livello, quello dei figli che lasciano il nido.
Anche se la coppia ha già affrontato tante sfide e tante difficoltà, in questa fase della vita bisogna inevitabilmente confrontarsi con dei nuovi cambiamenti.
Per la coppia, è come rincontrarsi dopo tanti anni, entrambi cambiati radicalmente e dover imparare a conoscersi di nuovo.
Prima le coppie tendevano a sposarsi molto giovani ritrovandosi così ad affrontare la sindrome del nido vuoto prima dei 50 anni. Avevano dunque la gioventù dalla loro parte e si sentivano pronti a prendere nuovamente in mano le redini della loro vita. Oggigiorno le coppie si trovano ad affrontare questa situazione quando sono già avanti con l’età. Per questo ormai è raro vedere coppie che si separano in questa fase, che può comunque essere caratterizzata da forti conflitti. Superando queste difficoltà, la coppia riscopre nuovi aspetti della relazione mai considerati prima.

Carl Whitaker scriveva: “Io credo che la caratteristica più importante del matrimonio sia quella di essere una specie di psicoterapia che dura tutta la vita, una psicoterapia da persona a persona, un processo di cambiamento nel quale i partner hanno la possibilità e l’opportunità di negoziare alcuni diritti, privilegi e capacità individuali, per il vantaggio di appartenere a una diade che è più forte di ciascuno di loro preso isolatamente, e dalla quale entrambi traggono la forza necessaria per affrontare la realtà sociale e culturale nella quale sono inseriti.”.

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